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Ammoniti infedeli ai loro propri interessi? In fin dei conti mi pare che gran che di generosità essi non la dimostrino, perchè se è vero che essi ci accordano gli agnelli per l’altare del Signore, è pur vero che noi diamo loro in cambio trenta sicli di argento per ciascuno.

— Ma tu dimentichi, Ben-Levi — rispose Abel-Phittim — che il romano Pompeo, ora empiamente accampato intorno alla città dell’Altissimo, non ha realmente alcuna prova che noi adopriamo gli agnelli comperati per l’altare piuttosto pel nutrimento del corpo che per quello dello spirito.

— Per le cinque punte della mia barba — gridò il Fariseo — per le cinque punte di questa barba, che, come sacerdote m’è vietato di far radere, non siam noi dunque vissuti che per vedere il giorno in cui l’idolatra ed il bestemmiatore di Roma ci accuserebbe di appropriarci, per gli appetiti della carne, gli elementi più sublimi e più santi? Non siam noi dunque vissuti che per vedere il giorno in cui...

— Non andiamo ora troppo indagando le ragioni del Filisteo — interruppe Abel-Phittim — perchè solo oggi noi scendiamo ad approfittarci della sua avarizia o della sua generosità. Piuttosto spicciamoci verso i bastioni, chè le offerte potrebbero mancare all’altare di cui nessuna pioggia del cielo può spegnere il fuoco, e di cui nessuna tempesta può abbattere le colonne di fumo.

La parte di città, verso cui si affrettavano ora i nostri bravi Gizbarim, e che portava il nome del