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Siamo nel regno dei simboli: la regione dei ricordi, il paradiso artificiale, che il sonno crea ai mortali.

Ecco il paese dei sogni, l’ultima Thule fuor del tempo e dello spazio, l’Eden, cui non si giunge che attraverso i misteri della notte ed in cui il passato, morto per sempre allo sguardo aperto, rivive ancora una volta sotto alle chiuse pupille in un paese meraviglioso e senza limiti.

La stranezza del paesaggio singolare, vario, mutabile come una serie di quadri dissolventi, ha la giusta incoerenza del sogno, e tutti i caratteri di una visione di fumatore d’oppio.