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INTRODUZIONE 11

quegli illustri sventurati venuti come tanti altri a fare il rude noviziato, il doloroso tirocinio del genio presso anime inferiori», si sarà data una definizione buona per mille altri, per Gilbert come per il Leopardi; ma non si sarà spiegato, compreso meglio l’autore dell’Adieu à la vie e della Ginestra dall’autore del Corvo e dell’Eureka.

Si potrà provare che la vita dell’uomo è stata triste, miserevole; che egli ha lottato contro la povertà senza vincerla, che sulla sua via ha trovato invidiosi che lo hanno tradito, speculatori che lo hanno sfruttato; ma dal racconto drammatico di questi avvenimenti, comuni del resto a molte esistenze, il critico ci avrà detto il suo modo di considerare il destino che si è convenuto di attribuire all’uomo di genio, ma nulla ci avrà rivelato intorno ad Edgardo Pöe, e noi non potremmo meglio comprendere la natura del suo ingegno e giudicare gli elementi complessi di cui è formato.

Edgardo Pöe è troppo personale, i suoi scritti sono troppo strani, la tendenza del suo spirito ha qualche cosa di troppo esclusivo e di troppo particolare perchè sia permesso allo studioso di accontentarsi a suo riguardo di una frase vaga, ed applicabile anche ad altri.

Coll’autore delle Novelle straordinarie si entra in un paese misterioso, abitato da esseri fan-