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Questo detto sia l’estremo, spettro o augello, urlai, sperduto!
     Ti precipita nel nembo! torna ai baratri di Pluto!
     non lasciar piuma di sorta — qui a svelar chi fosti tu!
     lascia puro il mio dolore, lascia il busto e la mia porta!
     strappa il becco dal mio cuore! t’alza alfin da quella porta!
                                Disse il corvo: Mai, mai più!

E la bestia ognor proterva — tetra ognora, è sempre assorta
     sulla pallida Minerva — proprio sopra alla mia porta!
     Il suo sguardo sembra il guardo — d’un dimon che sogni, e giù
     sui tappeti il suo riflesso tesse un circolo maliardo,
     e il mio spirto, stretto all’ombra di quel circolo maliardo!
                                non potrà surger mai più!

E. R.