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collocata secondo il suo valore, dà al verso una sonorità magnifica, solenne, prolungantesi al di là delle parole, e la penetrazione, la fluidità delle liquide, non è solo caratteristica nella trovata del ritornello: «Nevermore» (mai più), ma in tutto il poema, la loro scorrevole dolcezza, sottolineata da molli cadenze rivela quale conoscenza avesse il poeta delle intime armonie che sono la base dell’umano linguaggio e quale abilità egli avesse nel trattarle ed adattarle al pensiero».

La continuità del ritmo, per cui l’idea che si svolge severa di verso in verso, non incontra intoppi; l’imponenza della rima triplicata; la purezza, l’evidenza dello stile; l’allitterazione propria agli scaldi scandinavi e ai bardi sassoni, rinnovata; l’interesse sempre sostenuto in progressione drammatica dal principio alla fine; la stessa grafica delineazione, fanno del Corvo una composizione perfetta e degna di essere posta in alto fra le più nobili creazioni dell’intelletto umano di tutti i tempi, di tutte le lingue.