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Oh! non arrestiamci, fuggiamo lontano,
lasciam questi luoghi d’orrore e di duol!
Così mi parlava piangendo, e man mano
le grandi ali sue piegavansi al suol.
Così mi parlava, lasciando man mano
che l’ali battute volgessero al suol,
volgessero chiuse e tristissime al suol.

Ed io le risposi: Quest’è solo un sogno,
seguiamo, seguiamo la tremula luce,
bagniamoci in questa benefica luce!
Il suo tremolante bagliore s’accende
stanotte di gioia e di speme.
Non vedi? egli surge, s’avviva, si stende,
vien dunque, ed al raggio volgiamoci insieme.
Ei solo guidarci può a porto fedel;
poich’egli s’accende di gioia e di speme
traverso le vie profonde del ciel.

     Così calmai Psiche, la strinsi al mio core
e vinsi i suoi dubbi con baci tremanti
e meco la trassi in un sogno d’amore.
Ed ecco, all’estremo del viale, rizzarcisi innanti
la porta glacial d’una tomba,
la porta istoriata e glacial di una tomba!
Oh!, dissi, sorella, che è scritto sui freddi e pesanti
battenti di quella tristissima tomba?
Ed Ella rispose: Ulalume! Ulalume!
In questo sepolcro perduto fra i boschi e le brume
riposa la morta, tua bella Ulalume!

Allora il mio cuore si strinse funereo
siccome le foglie contorte e appassite,
siccome le foglie calpeste e ingiallite!