Pagina:Garibaldi e Medici.djvu/47


— 45 —
Ad irrorar l’angelico

     Sorriso agonizzante
     Piove ineffabil lagrima
     68Dalla pupilla errante;
     Cruccio non è di morte
     Che, commovendo il forte,
     Sul vago fronte pingegli
     72La nube del dolor:

          Son le affluenti immagini
     Di madre vedovata,
     Il pianto inconsolabile
     76Della fanciulla amata;
     Il nembo di sciagura
     Sull’espugnate mura....
     Pur di speranza un alito
     80Gli freme arcano in cuor.

Bello il sembiante pallido
     Del rassegnato e pio
     Che dir parca con giubilo:
     84Questo è voler di Dio,
     Angelo del perdono
     Dal tuo raggiante trono
     Stendi la destra al martire
     88Teco trasvoli al Ciel3.

          Prode fra i prodi italici,
     Màrtir di libertade,
     Più non vedrai lo sperpero
     92Dell’Itale contrade.
     Povera terra! Or geme,
     Insanguinata freme,
     Si veste la gramaglia,
     96Cinge il funereo vel.

Ma verrà dì che i popoli
     D’ogni calpesta terra
     Irromperan quai turbini
     100A disperata guerra.
     Oh la fulgente aurora
     Quando fra l’armi ancora
     Balda ed ardente l’anima
     104Di gioja esulterà!

          Bello volar col nitido4
     Caro destrier pugnando,
     Degli oppressor nel perfido
     108Stuolo ruotare il brando!
     Dolce di libertade
     Fra le cozzanti spade,
     Nell’armonia de’ fulmini

     112Il carme eccheggerà!5


Giuriam vendetta ai popoli
     Traditi, ma non vinti;
     Giuriam vendetta ai martiri
     116Nelle battaglie estinti;
     Più rapidi del lampo
     Noi voleremo al campo:
     Si pugnerà col palpito
     120Della vittoria in cuor.

      No, non è ancor quest’anima
     Ritrosa alla battaglia,
     Freme in silenzio e s’agita
     124Pronta a vestir la maglia;
     I sogni suoi son d’arme,
     È bellicoso il carme,
     Che di tiranno sangue
     128È sitibonda ancor.

Oh! fosse dato all’impeto
     De’ popoli redenti
     Franger ceppi e patiboli,
     132Buttar lor polve ai venti!
     E minacciosa, altera
     La tricolor bandiera,
     Voto di tanti secoli,
     136Sul Golgota piantar!

          Ove trasvola il fervido
     Animator pensiero?
     Dal suo sognar precipita
     140Al più tremendo vero;
     Come prigion che il piede
     Sciolto da’ lacci crede...
     Sente de’ ferri il sonito
     144E torna a lagrimar.

Oh invidiata e fulgida
     La benedetta palma
     Che ti riposa, o Martire,
     148Sulla gloriosa salma!
     Miseri noi! la verga
     Ci scortica la terga....
     E pronto a strozzar vittime
     152Il patibolo stà6.

          A Te, leggiabra vergine.
     Santa nel tuo dolore.
     Questo pensier sia balsamo,
     156Sia lenimento al cuore.
     L’amico tuo da forte
     Lieto scontrò la morte,
     Cadde guerrier d’Italia,
     160Campion di libertà.

Milano, Settembre 1849.