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Voi con bugiarde pagine
Vergate a trista scola
Tentan lordar d’infamia
I figli di Lojola:12
Ma la mia cetra umile
Canta con franco stile
245Immacolato il ver.
«Vergin di servo encomio»
Calda di nobil’ira,
Solo pei prodi accendesi.
Solo nel ver s’inspira;
Or sulla muta fossa:
Sien sacre a noi quest’ossa —
252Io griderò primier.
Ahi! ben di voi più misero,
Gioco a destin ferale,
Dannato a eterna tenebra
Respira aura vitale
Merlotti; a lui nel fronte13
Di luce il solo fonte
259Il piombo ottenebrò.
Felice ancor! chè l’anima
Paga, fidente in Dio,
D’arcane gioje è prodiga
Al generoso e pio!
Mai di codarda morte
Il rassegnato forte
Or son sue gioje: il povero
Stringer fratello al cuore,
Accomunar cogli orfani
Il giubilo, il dolore;
Blandir d’eccelsa speme
Al tapinel, che geme
273Dimentico, il sospir.
Fors’è di lui più misero
Chi libertà sospira
Sepolto in duro carcere
Segno a tirannich’ira...
Appena ultima face
Del giusto ancor la pace
280Consola il reo martir.
Voto d’un’alma indomita,
Figlio d’amore all’arme,
A voi consacro, o Martiri,
L’intemerato carme;
Che sol s’inspira in voi,
Cari ed estinti Eroi,
287Dolente il mio pensier.
Va, generoso fremito
Di patrio ardente affetto:
Scalda a furor degli Itali
Il dormiglioso petto,
Sì che di truci lampi
Il suol calpesto avvampi,
294Spavento allo stranier.