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capitolo ventesimoquinto. 77

comandava le forze repubblicane della campagna, ebbe riunito gente sufficiente per battere Calderon, questi già aveva raggiunto l’esercito grande nel Cahò, dopo d’aver raccolti molti cavalli di cui tanto abbisognavano gl’Imperiali. Il generale Giorgio minacciava quindi con grande superiorità gli assedianti la capitale e li obbligava a levar l’assedio.

Era indispensabile per il presidente della Repubblica con giungere la divisione Netto, per essere in istato di combattere l’esercito nemico, e tale giunzione condotta a buon esito onora moltissimo la capacità militare di Bento Gonçales. Ad un esercito europeo, per motivo delle impedimenta, sarebbe stata impossibile tale manovra.

Noi marciammo coll’esercito da Malacara, prendendo la direzione di San Leopoldo (colonia tedesca); passammo di notte a due miglia dall’esercito nemico, ed in due giorni e due notti di marcia continua quasi senza mangiare giungemmo nelle vicinanze di Taquary, ove incontrammo il generale Netto, che ci veniva incontro. Dissi quasi senza mangiare, e realmente, subito che il nemico ebbe sentito il movimento nostro, marciò forzatamente per combatterci, e ad onta d’esser molto più pesante di noi perchè con artiglierie e bagagli, per varie volte ci raggiunse, mentre noi riposavamo dalle lunghe marcie ed eravamo occupati ad arrostire la carne, unico alimento nostro, e per varie volte ci obbligò di metter gli arrosti1 in spalla e partire con precipitazione per raggiungere la meta.

Nel Piñheiriño a sei miglia da Taquary, si fece alto e si presero tutte le disposizioni per combattere. L’esercito repubblicano, forte di cinquemila uomini di cavalleria e mille di fanteria, occupava le alture del Piñheiriño, piccolo monte semicoperto di pini; l’infanteria nel centro, comandata dal vecchio colonnello Cre-


  1. L’arrosto di vaccina, principale alimento dei militi americani, si cuoce infilzato con un ramo verde degli alberi della foresta, quindi facile portarsi in spalla.