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dove dovevano giungergli considerevoli aiuti di fanteria e cavalleria.

Qui sentimmo il difetto che sentiva generalmente l’esercito repubblicano, cioè il non voler permanere i militi sotto la bandiera, quando non si trattava di combattimenti immediati: vizio sentito anche nell’esercito di Wasbington, ed in qualunque esercito in cui la vera disciplina del milite della libertà non è apprezzata; disciplina che deve nascere nel milite dal convincimento del dovere, e molto diversa dalla disciplina forzata del soldato del despotismo. In questo caso il soldato, è tolto per forza dai suoi focolari, ed obbligato di ubbidire ad un padrone in qualunque atto malvagio gli sia comandato, oppure è un soldato mercenario, venduto corpo e anima a chi lo paga, e disposto per indole a commetter atti di cui si vergognerebbe un lupo. Il milite cittadino, appartenente a nazione libera, va sotto le bandiere quando chiamato, perchè la patria è minacciata da prepotenti. Egli dà volenteroso la sua vita in difesa del suo paese e de’ suoi cari, e non abbandona l’esercito nazionale senonchè quando il pericolo è passato e quando congedato da’ suoi capi.

L’esercito repubblicano del Rio Grande era composto per la maggior parte di militi cittadini valorosi, che però non intendevano rimaner sotto le bandiere, quando nel loro criterio pensavano non esser tempo di combattere ed esser il pericolo della patria passato; allora si allontanavano dalle fila, senza aspettare l’ordine dei capi. Tale vizio fu quasi rovina nostra in tale circostanza, ove un pilli intraprendente nemico avrebbe potuto schiacciarci, profittando di quel disordine e della nostra debolezza.

Principiarono i Serrani, gente delle montagne circonvicine, ad abbandonare le fila e condurre seco non solo i propri cavalli, ma pure quelli appartenenti alla divisione. Quei di Portiñho, gente della provincia di Missiones, seguirono l’esempio; e presto si diradò la forza nostra in tal modo, che fummo obbligati di abbando-