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capitolo decimoterzo. 37

Contemporaneamente si ebbe notizie della battaglia del Rio Pardo, ove l’esercito imperiale fu completamente sconfitto dal repubblicano.


Capitolo XIII.

Ancora Corsaro.


Io fui destinato all’armamento di due lancioni cbe si trovavano nel Camacuan, confluente della laguna dos Patos, e feci i miei preparativi per dirigermi a quella volta, con alcuni compagni venuti meco da Montevideo.

Rossetti rimase a Piratinim incaricato della redazione del giornale O Povo (il popolo), e certo nessuno meglio di lui era capace di dirigere un periodico repubblicano.

Giunsi sul fiume Camacuan nella estancia di Bento Gonçales, ove si trovavano i lancioni, che armammo, chiamandoli: Eepubblicano l’uno, di cui prese il comando il nord-americano John Grigg, ch’io avevo trovato in quel punto, e che avea assistito alla costruzione di detti lancioni. Io presi il comando del Rio Pardo, il maggiore dei due.

Principiammo a scorrere la laguna dos Patos e vi predammo una sumaca, assai grande e riccamente carica, che scaricammo nella costa occidentale del lago vicino a Camacuan ed a cui demmo fuoco dopo d’averne estratto quanto ci poteva essere utile per il nostro piccolo arsenale; quella prima preda fecondò alquanto la nostra piccolissima marina. La gente, che sino allora aveva avuto pochissimi mezzi, ricevette una pingue parte di presa, e si pensò nello stesso tempo a vestirla.

Gl’ Imperiali, che disprezzati ci avevano sinora, cominciarono a sentire la qualche importanza nostra nella laguna ed impiegarono i numerosi loro legni da guerra a perseguirci.

La vita che si faceva in quella classe di guerra era attivissima, piena di pericoli per la superiorità nume-