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24 primo periodo.

lare educazione e poetessa. Nell’età mia certo si compiace uno a trovare della poesia ovunque, e si crederebbe la circostanza narrata un parto della fantasia, anziché realtà. Dopo d’avermi presentato le poesie di Quintana, ciò che servì di materia a conversazione, la graziosa mia ospite volle recitarmi alcune composizioni sue, e confesso ne fui ammirato! Mi si obbietterà: Come ammirato, se quasi nulla conoscevi di spagnolo, e pochissimo di poesia? Poco o nulla so di poesia veramente; il bello però della poesia sembrami anche capace di commovere i sordi. La lingua spagnola poi ha tanta affinità colla nostra, ch’io non ebbi molta difficoltà a capirla, nemmeno al principio del mio soggiorno ove si parlava. Io godetti la compagnia dell’amabile padrona di casa sino all’arrivo dello sposo, non sgarbato abbenchè di ruvido aspetto, e col quale restammo convenuti di farmi trovare una rex1 alla spiaggia, nella mattina seguente. All’alba mi congedai dall’interessante poetessa del campo, e tornai ove mi aspettava Maurizio, non senza timore, poiché, piìi pratico di me di quella parte d’America, sapeva esistervi tigri men trattevoli certamente del toro e del cavallo. Poco dopo apparve il capatax con un bue nel laccio, ed in breve tempo lo ebbe mòrto, scorticato e macellato: tale è la destrezza di quella gente in codesti esercizi di sangue. Ora si trattava di portare un bue in pezzi dalla costa al legno, distante circa mille passi, attraverso’ i frangenti del mare arrabbiato, ch’era una consolazione per chi doveva attuarne l’impresa. Eccoci, Maurizio ed io, all’arduo travaglio. I due barili vuoti erano già fissati alle estremità del gastronomico vascello, con molta cura legati i quarti del bue all’albero improvvisato e con molta cura tenuti fuori del mare; una pertica in mano a ciascuno serviva di remo e di buttafuori. L’equipaggio poi, alleggerito di panni il più possibile, trovavasi, al galleggiare del barco, coll’acqua sino alla cintura. E


  1. Rex, vaccina ammazzata per macellare.