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104 | primo periodo. |
tale da mezzo secolo; relazione confermatami dallo stesso Perré governatore di Corrientes. Non essendo possibile di oltrepassare, io decisi metter la flottiglia in istato della maggior resistenza, aspettandomi un giorno l’altro alla comparsa dell’ammiraglio Brown, il di cui inganno non poteva poi durar tanto tempo.
Dalla sponda sinistra del Paranà, al disotto del banco che e’ impediva di progredire avanti, in un angolo ove esisteva sufficiente profondità dell’acqua vicino alla costa, io tirai una linea di legni principiando da un yacht mercantile, su cui feci collocare quattro cannoni; il Pereira in mezzo e la Costituzione all’ala destra, formando così una perpendicolare alla direzione del fiume, infilandolo colla batteria sinistra della corvetta, che montava più pezzi e di maggior portata, ed opponendo verso il nemico che doveva comparire da valle tutta la forza possibile.
Tale disposizione ci costò fatica per motivo della corrente, che benché poca in quel punto da noi scelto, non mancava di farci impiegare tutte le catene, ancore e gomene per ormeggiarvi i legni, massime la Costituzione che calava diciotto piedi.
Non terminati ancora erano i nostri lavori d’imbossaggio che comparve il nemico in numero di sette legni. Era superiore d’assai alle nostre forze ed in situazione da poter ricevere a piacimento ogni qualunque rinforzo e vettovaglie. Noi, non solo lontani da Corrientes, unico paese che ci poteva soccorrere, ma nella quasi certezza del nessun ausilio, come lo proveranno i fatti. Eppure bisognava combattere anche colla certezza di soccombere, almeno per l’onore delle armi. E combattemmo!
Il nemico capitanato dal generale Brown (la prima celebrità marittima dell’America meridionale, ed a giusto titolo, avendo comandato la squadra di Buenos-Ayres sino dal tempo della guerra d’indipendenza contro la dominazione spagnuola), il nemico, dico, procedeva contro di noi colla fiducia della sua potenza: mi pare fosse