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90 primo periodo.

Non v’è un angolo della terra, ove non biancheggino l’ossa d’un Italiano generoso! E l’Italia li scorda. Essa si occupa di comprar delle isole per formar dei penitenziari;1 essa vezzeggia la compassione dei potenti per riabilitar le sue membra e costituirsi «del non suo ferro cinta,» plaudendo ai suoi governanti che la prostituiscono! Essa amoreggia oggi coll’idea sacerdotale, e la lecca, l’accarezza, supplicandola genuflessa, acciò le mantenga i suoi figli nell’ignoranza e nell’abbrutimento, chiamando l’atto sudicio, infame, garanzie! Ed essa scorda coloro che fecero bello il suo nome nel nuovo mondo! In tutte le contrade del mondo essa ne sentirà la mancanza nel giorno in cui vorrà sollevarsi sui cadaveri de’ corvi che la divorano!

La ritirata impresa nell’invernale stagione, fra i dirupi delle montagne e con pioggie quasi continue, fu la più disagiata e terribile ch’io m’abbia veduto mai. Noi conducevamo per tutta provvista alcune vacche a capestro, non trovandosi animali negli ardui sentieri che dovevamo percorrere, resi dalle pioggie impraticabili. I numerosi fiumi della Serra, gonfi oltremodo, capovolgevano gente, animali e bagagli. Si marciava con pioggia e senza alimento; accampavasi senza alimento e con pioggia. Tra un torrente e l’altro, coloro a cui era toccato di rimanere vicini alle disgraziatissime vacche, avevano carne, e gli altri nulla! Massime la povera fanteria2 trovossi in tremendo conflitto, mancando anche di carne cavallina, di cui facevano uso i cavalieri a difetto d’altra.

Furonvi scene da inorridire! Molte donne, com’è uso in quei paesi, accompagnavano l’esercito, e non mancavano d’esser utili, impiegate alla condizione delle cavalladas che eseguivano a cavallo, essendo esse molto pratiche in tale esercizio. Colle donne v’erano natu-


  1. Tratta per ciò coll’Inghilterra.
  2. In quei paesi ove si mangia sola carne e la carne è acquistata col cavallo e col laccio, si capisce che solo la cavalleria trovasi nell’abbondanza in tempo di carestia, e la fanteria spesso patisce la fame.