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Tu, Italia! hai molti preti, molte malve, molti epuloni, che non lavorano, e mangiano per cinquanta alle spalle dei poveri; tu hai molti ladri, piccoli e grandissimi, e cotesti costituiscono il tuo abbassamento e le tue miserie! Ma....... hai molti prodi! E se i primi sono tenaci nelle loro bugiarde dottrine, nei loro furti e nelle tue miserie, i tuoi veri figli progrediscono in idoneità per servirti, e non soffrire di vederti oltraggiare da chicchessia.

Calpesta sotto i piedi le paure di chi ti governa; cotesta è gente a pancia grossa e molto interessata, com’è naturale, a salvarla dalle prepotenze straniere o dalla fame interna.

Nell’avvenire, però, non sarai insultata: ne rispondono le generazioni che sorgono — bambine, nell’ultima metà di questo secolo, ma che non ne aspetteranno la fine per essere giganti.

Io li ho veduti feriti, mutilati o morenti tutti quei superbi campioni dell’onore e della libertà Italiana: Gradenigo, Rossetti, Risso, Masina, Boldrini, Manara, Montaldi, Montanari, Ciceruacchio, Giovagnolli, Manin, Taddei, Ferraris, Rossi, Cozzo, Denobili, Specchi, Debenedetti, Cottabene, Bronzetti, Elia, Bandi, Mameli, Maiocchi, Cucchi, Sgarellino, Bovi, Vigo, Franchi, Lombardi, Dandolo ed i martiri fratelli Cairoli, Debenedetti e Bronzetti, che riassumono uno dei più splendidi martirologi che mai abbia annoverato la storia. Accanto ai Bandiera, a Pisacane ed a Imbriani, io collocherei altre migliaia di martiri, se vi ar-