Pagina:Garibaldi - I Mille.djvu/400

376 i mille


aveva questa collana, ch’io le rimetto oggi (e la consegnava nella destra di Marzia). Di più: la signora scoprì la spalla destra alla bambina, e mi mostrò il neo che cagionò oggi la commovente sorpresa alla madre — sorpresa che svelò all’anima mia istupidita dalle torture tutta una storia ben interessante e molto terribile.

«Pria di congedarsi, la signora prodigò tanti baci, piangendo, alla bambina, e fu in quel momento, che, scostato il velo, io vidi il più bel sembiante di donna, ch’io avessi mai veduto: splendido volto i di cui lineamenti mi rimasero impressi sempre, tanto più che mi erano ricordati da Marzia, crescendo essa con una somiglianza sorprendente della madre.

«Io vi ho tenuto luogo di padre, Marzia mia! e, certo, come figlia vi ho sempre amata, e sempre vi amò teneramente quella mia cara compagna, che le atrocità dei preti precipitarono nella tomba immaturamente».

E qui il povero vecchio spargeva calde ed amarissime lagrime, bagnando la destra dell’amatissima sua figlia adottiva: e lo sfogo del pianto sollevò quel cuore travagliato da tanti dolori morali e materiali. Egli, finalmente, ripigliò il suo racconto.

«La morte m’aveva la prima volta portata la desolazione nel mio focolare: un nero serpe mi gettò nella sventura, una seconda. — Quel rettile, invaghitosi della mia Marzia, insinuossi con ogni ipocrisia nel mio negozio, e voi sapete se si