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lavoratori, vedrebbe i suoi figli marciare fraternamente al progresso. — Il prete è un uomo come gli altri, lo capisco anch’io, ed in lui non è l’uomo che osteggio, ma il carattere bugiardo e nocivo.

Oggi, poi, la colpa del malore-prete ricade intieramente sulle monarchie, che potrebbero sanarne la società, e non lo fanno, perchè sono perverse, perchè vogliono servirsi dell’agente prete per corrompere i popoli, ch’essi desiderano mantenere nell’ignoranza e nel servaggio.

La trasformazione del gesuita, che noi vedemmo principiata da varii giorni, erasi ingigantita, e le due donne infelici, di cui egli era stato il corruttore ed il carnefice, erano divenute oggi indispensabili alla sua esistenza, ed egli avrebbe dato mille volte la vita per farsi perdonare la sua malvagia condotta, e reintegrarsi in quell’affetto che, per loro sventura, egli aveva posseduto pur troppo.

Figuratevi qual era l’inferno che travagliava quell’uomo passionato! al male, sì! ma passionato quanto può esserlo l’individuo che, tiranno della propria natura, passa tutta la vita nel frenarla o prostituirla, rovesciandone e calpestandone le leggi più sacre, colla più disonesta, schifosa ipocrisia!

Quell’uomo! lì! vicino ad esse, ch’egli aveva oltraggiate, tuffate nel vituperio, ed assassinate poi! Esse! creature sì squisite, sì gentili, atte, sotto gli aspetti materiali e morali, a formare la felicità della famiglia!..... se possibile fosse la