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368 | i mille |
segnò verso Virginia e gridò con un ingenuo, infantile, affettuoso senso d’orgoglio: «Là vedi mia madre!»
Lina era stupefatta: non sapeva che decidere: ma indovinò qualche cosa. Avvicinò celeremente il vecchio, e, scuotendolo per il braccio con violenza, gli disse: «narratemi!»
Intanto Muzio e P... non abbandonavano il capezzale delle loro amate; e Nullo, quando ebbe finito le cure d’obbligo verso la brigata, veniva anch’egli a dividere la custodia e le angoscie dei suoi cari.
La contessa deteriorava sempre, ed alcuni segni di delirio cominciavano a manifestarsi. Una sete cocente la tormentava, e già essa più non articolava altro che «acqua!» Le sollevavano la testa per bere, e qualche volta sollevata, lasciavasi ricadere sul cuscino, chiudendo gli occhi con violenta e convulsa rapidità, come volendo sottrarsi alla fissazione d’uno spettro che solo essa scorgeva.
— Sarà delirio, pensavano gli astanti — e compiangevano la bella sofferente. — Non era delirio! e veramente il fantasma del suo tentatore era cagione dello stato convulso, in cui si trovava. Essa, nè volendo, nè potendo esprimersi, lo credeva spettro di lui. E chi aveva conosciuto l’avvenente Monsignor seduttore, certo avrebbe avuto grande difficoltà a riconoscerlo nello stato presente. — Corvo, come già narrammo, colpito nel naso, tra i due occhi, da due ferite, era diventato deforme,