Pagina:Garibaldi - I Mille.djvu/384

360 i mille


«Dio mi perdoni! per il ventre di vostra madre che è l’effigie di Maria Santissima!» E per di qui — e per di là, raccomandandosi a quanti santi vi sono sul catalogo dei cherchuti! Ma, il nostro prode, che sapeva ciò che sono i santi della bottega — da Domenico di Guzman al Loiola ed al benemerito Arbues — storceva alquanto il colletto, acciò lo spirito cominciasse ad assaggiare un tantino il gusto del capestro a cui era destinato.

Dobbiamo osservare, che Chiassi, nel perseguire i fantasmi teneva come loro la parete dei corridoi e delle stanze, lasciando a destra od a sinistra i mezzi.

Egli aveva letto — non so in che libri — che questa storia di fantasmi nei castelli finiva sempre colla vittima precipitata nei trabocchetti. E ben gli valse tale studio, poichè in un momento di distrazione, avventurandosi nel mezzo d’un corridoio, il capo degli spiriti gridò al colonnello; «In qua! per l’anima di Dio!» — «Assassino» — esclamò Chiassi, profittando però dell’avviso. E realmente il malandrino confessò esservi due trabocchetti nello spazio che avevano percorso insieme.

Chi ha la pazienza di leggermi conosce forse ciò che sia un trabocchetto. Figuratevi un pezzo di tavolato di legno non inchiodato sul pavimento, e sorretto da un asse sul mezzo su cui gira liberamente. Le sue dimensioni sono circa due metri di lunghezza ed altrettanto di larghezza,