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capitolo lvii 341


del comandante. Egli non manifestava esteriormente i suoi timori, ma nel fondo dell’anima sentiva un presentimento invincibile di sciagura.

Comunque, egli ordinò un sistema di marcia con tutte le precauzioni richieste in circostanza di pericolo. P... colla sua centuria, assottigliata dalle diverse pugne, continuò a fare l’avanguardia. La centuria di Muzio, con cui trovavasi Nullo, occupava il centro; seguivano i veicoli e le barelle dei feriti, e la retroguardia fu affidata alla centuria d’Orazio, comandata dal tenente Ezio in sostituzione del capitano ferito gravemente.

Alcuni veicoli, che prima si chiamavano dell’Intendenza, servivano pei feriti, e se qualche briciolo d’alimento esisteva nella brigata, questo era ben custodito nel sacco o nella saccoccia di alcuni militi.

Tra Taliverna e Venafro scorre il Volturno, ancora torrente e colle sponde scoscese. Lo stradale traversa quasi perpendicolarmente il fiume su cui esisteva un ponte che venne minato dai borbonici; e fu in questo luogo ove il generale Corvo ammassò tutti i suoi mezzi di resistenza. E veramente, per opporsi ai progressi dei liberi italiani, sito più conveniente e più formidabile, era ben difficile trovare.

Lina, Virginia e Marzia marciavano nel centro in coda alla centuria di Muzio, ove occupavansi anche della custodia dei feriti. — Esse avevano partecipato alle antecedenti pugne, armate di carabina, e mettendo piede a terra quando abbi-