Pagina:Garibaldi - I Mille.djvu/329


capitolo liii 305


con una modestia ed una subordinazione ammirabili.

Elia, il padre di Marzia, era stato raccolto in Roma, e faceva parte della comitiva. — Povero vecchio! — Le membra slogate dalla tortura dell’Inquisizione pretina, ed il volto scarnato, e livido dai patimenti — faceva compassione il vederlo! L’amore immenso per la figlia del suo cuore solo lo teneva in vita — ed inteneriva chiunque lo contemplasse, infelice! quando rivolto alla sua cara, egli beavasi nel di lei sguardo. Fu necessaria una cavalcatura per lui, e per la bella contessa Virginia — anch’essa poco assuefatta a marciare a piedi — ciocchè non fu difficile trovare nella ricca campagna di Roma.

Le nostre due giovani eroine sdegnarono di marciare a cavallo — e vollero dividere i disagi dei semplici militi, chiedendo però a Nullo di condurle presto in sito, ove poter acquistare un moschetto, arnese molto più confacente d’un ombrellino a codeste amazzoni della schiera dei Mille.

Noi sappiamo già esservi nella colonna trecento armati di sole daghe, eccetto una ventina di carabine tolte alle guardie del Comandante Pantantrac, ed agli sgherri. La richiesta delle fanciulle mise in pensiero il Capo. — E veramente che avrebbero potuto fare i prodi da lui guidati se si dovea combattere contro gente armata di fucili?

Un individuo che seguiva Lina, come la propria ombra, aveva inteso il desiderio delle donne, ed