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capitolo lii | 299 |
famiglie di scimmie da me vedute nel nuovo mondo.
Un prete è un impostore! — Chi può provare il contrario? — E vi vuol poi tanta matematica per capirla? — Eppure la potenza di quell’essere malefico continua. Le plebi ne sono affascinate ed il dispotismo si serve di cotesto fascino per malmenare i popoli. E si grida da una parte, e si fa i sordi dall’altra, ed intanto va avanti questo bordello, chiamato costituzione di popolo libero, e questa povera Italia nostra che potrebbe essere comparativamente felice, è scelleratamente più martoriata delle altre nazioni.
Ciò prova a sufficienza non esser questa l’età dell’oro, e prova che il male supera tuttora il bene nelle afflitte nostre contrade. — Chi sono i sostenitori del pretume? I minchioni ed i birbanti. I governanti presenti dell’Italia sono quindi o birbanti o minchioni, — piuttosto arcibirbanti! E tutto questo gran popolo libero ed indipendente a cui s’impone tutta cotesta bordaglia, io mi vergogno di qualificarlo e di appartenervi!
Sebbene vinto l’esercito borbonico al Volturno, il cherchume perciò non cessava dalle sue reazionarie trame; — esso fu scosso, scompigliato, atterrito dalla gloriosa vittoria della giustizia, ma rialzavasi presto, e non frenava la sua libidine di congiure e di tradimenti contro la terra che per sua sventura generava e nutriva cotesto mostro dalle mille teste.
Corvo, il gesuita, il terribile agente della re-