Questa pagina è stata trascritta, formattata e riletta. |
274 | i mille |
furono i morti dei camorristi, molti i feriti e i prigionieri da porsi in mano della giustizia.
Giovanna, nella sua vita non avea mai sognato di possedere tanto coraggio quanto ne dimostrò in quella sera. Essa dopo d’aver avvisato Vigo del pericolo del suo Bajaicò, non lo lasciò più d’un passo, ed il martire di Mentana1 sotto la di lei guida, potè giungere sul luogo del supplizio colla celerità indispensabile. — Bajaicò, ferito come era e grondante sangue, fece strage dei camorristi, e l’amante gentile andava superba di aver salvata la vita all’uomo del suo cuore.
Il rovescio toccato alla camorra e quindi ai borboni clericali nell’osteria della bella Giovanna, sventò la grande congiura della parte a noi avversa in Napoli e salvò forse la causa d’Italia, già compromessa in alcuni piccoli insuccessi da parte nostra, e dalla sorda guerra e sleale che non cessavano di farci gli aspiranti ai favori della monarchia sabauda.
Invano erasi adoperato monsignor Corvo in tutti i conventi e chiese per mantenere il fuoco sacro, come diceva lui, e per tentare nuove prove. — Invano!...
La gloria del paradiso predicata alle carogne da preti e frati solleticava poco i grassi prebendari. Trovandosi essi al pericolo della pancia, ac-
- ↑ Il maggiore Vigo Pelizzari, uno dei più brillanti ufficiali dei Mille, morto a Mentana nel 1867, giovane ancora, pugnando i mercenari di Bonaparte.