Pagina:Garibaldi - I Mille.djvu/256

232 i mille


scita dell’impresa, se questa fosse stata in mano di gente meno risoluta; ma Muzio, Nullo e compagni non erano uomini da facilmente spaventarsi. Muzio, colla portinaia per la mano, fu in un momento condotto da essa e dalla Virginia alla cella dell’abbadessa, e questa, al luccicare d’una sciabola, condusse ben presto il capo dei trecento nell’abituro dell’infelice eroina dei Mille, da cui Virginia con simpatia febbrile la trasse e la condusse presso l’amato suo P...., ch’erasi avanzato coi suoi cinquanta all’entrata del convento in sostegno di Muzio.

Lascio pensare la gioia di Lina, nel vedere la carissima compagna di tante fatiche e di tanti combattimenti, e come la buona Marzia si lanciasse al collo della sorella e la soffocasse di baci! Non era tempo però di abbandonarsi a tenerezze.

A ponte Fabrizio, Nullo ebbe alquanto più da fare; le forze papaline stanziate al teatro Marcello, al primo allarme dato dalle trombe dei birri, negli orti francescani, mossero verso il convento, e dopo di queste il battaglione che si trovava in Campidoglio. — Tali eran gli ordini e tali le precauzioni prese per impedire la fuga d’una donzella ebrea, ispirata dallo Spirito Santo dei preti, e che questi buffoni volevano mandare in paradiso suo malgrado.

Il prode Bergamasco però non avea dormito nel poco tempo passato nell’isola di S. Bartolomeo; egli avea fatto eseguire una formidabile barricata sul ponte, che fu innalzata come per