Pagina:Garibaldi - I Mille.djvu/255


capitolo xlii 231


gia della patrizia romana, e mentre la portinaia sforzavasi di chiudere, gridando: «Dite che volete, ma non potete entrare», Virginia, ricacciavala nell’interno, e manteneva aperta la porta.

Poco durò la valorosa contessa in tale fatica, giacchè Muzio, consegnato il Pantantrac ai suoi, inoltrossi nel peristilio, e tenendo la portinaia colla sinistra, mantenne colla destra la porta interna aperta, e la comunicazione col convento libera.

Tiranni e preti, conventi e carceri, carceri e sgherri, vi è tale affinità di famiglia tra cotesti flagelli del genere umano, da non distinguerli, e da considerarli la stessa emanazione dell’inferno.

La portinaia del convento era stata forse più sollecita del solito, per trovarsi così prontamente alla chiamata di M. di Pantantrac, e la causa n’era uno stretto colloquio tra essa e un sergente de’ birri, di guardia negli orti francescani, al momento di detta chiamata. Ciò valse pure a svelare più presto l’assalto nel convento, poichè il sergente essendo rimasto zitto nell’interno, in aspettativa del termine della missione della Dulcinea, si accorse facilmente dell’attacco alla guardia e della violenza alla sua donna, e ne conseguì quindi un allarme tra la guardia dell’orto, e poi fuori alle truppe di sostegno e di riserva, dimodochè la battaglia presto infierì su tutta la linea.

Tale circostanza poteva esser fatale alla riu-