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capitolo xlii | 229 |
forze dovendo marciare sul convento al segnale d’allarme.
Alla una antimeridiana Muzio aveva i suoi cento alla mano sulla piazza S. Francesco, Nullo, al comando della schiera sacra più numerosa, aveva raccolto una centuria intiera nell’Isola di S. Bartolomeo, P... con cinquanta giovani dovea servire di sostegno a Muzio, ed Orazio comandante d’una centuria fu da Nullo destinato alla custodia del Ponte Rotto, per ove doveva l’intiera brigata aprirsi il passo verso la campagna romana dopo la liberazione.
Si è trepidi, si è commossi in certe occasioni. E chi non lo è alla vigilia di ardue imprese, quando per la prima volta si affrontano e si getta la vita sul tappeto della sorte? Ma che monta? il vero valore soffoca le commozioni, e davanti al compimento d’un dovere santo, padroneggia ogni sentimento di dubbio, e si vola all’opera.
Tale fu il contegno di questi superbi figli di Roma, alla liberazione dell’innocente vittima dalle zanne dei scellerati sacerdoti del S. Uffizio.
L’acquisto della contessa Virginia fu di giovamento immenso all’impresa generosa. Avendo abbandonato la toga maschile, essa presentossi sola in abito donnesco al comandante di guardia, e chiese di dover comunicare affari d’importanza alla superiora del convento.
Il comandante di guardia, legittimista francese, certo marchese di Pantantrac, colla galanteria che distingue codesti antichi privilegiati,