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capitolo xlii 227


dal chiostro, ed aver da fare con più numerosi sicari del Papato».

«Mantenetevi quindi divisi il più possibile, per ispirare meno sospetto. Le due centurie a voi affidate sono comandate da ufficiali intelligenti, su cui potete contare come sulle vostre daghe, ed essi hanno ordine di tenersi alla vista, ed ubbidire al vostro minimo cenno. I miei cento ad un fischio si concentreranno all’ingresso principale e lo forzeranno».

Ogni cosa combinata, e comunicati gli ordini ad ogni capo delle centurie, e decurie, quei veri figli di Roma, disciplinati come le vecchie avite legioni, prendevan posto lunghesso la via Giulia, e la maggior parte sulle sponde del Tevere, tenendo come centro il convento che racchiudeva la valorosa eroina dei Mille.

Lina bruciava di assaltare il convento, e contribuire per la prima alla liberazione dell’amatissima compagna, ma Nullo e P... avrebbero ceduto il mondo, piuttosto che la vezzosissima guerriera, e così la gentile e bollente Alpigiana, dovette cedere alle ammonizioni de’ suoi cari.

Un convento! ma che? mi si dirà, assaltare un convento di monache, non dev’esser poi la fine del mondo. Un convento!..... Ma quando considerate un convento essere una fortezza, e massime in Roma, la cosa non è poi così facile1.

  1. Il convento è quello di S. Francesco a Ripagrande, già convento da frati, e trasformato al tempo del nostro racconto.