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capitolo xl 209


del progresso umano. Generalmente quando uno stato diventa libero o quasi, la prima cura delle persone intelligenti si è quella di proporre la cacciata dei gesuiti, e quando il paese ricade sotto le unghie d’un’aquila, cotesta gramigna ripullula di nuovo maravigliosamente.

«Manteneteli poveri» È questo il precetto della tirannide e del prete, cioè, manteneteli miserabili e quindi sudici. — I paesi cattolici sono generalmente famosi per il sudiciume.

Correva il tempo in cui l’esercito liberatore1 di Cavour, dopo i fatti strepitosi d’Ancona e di Castelfidardo, marciava sul mezzogiorno d’Italia per combatterne la rivoluzione, ed in caso la rivoluzione non avesse voluto accettare la sfida, eseguire ciò che eseguisce generalmente la sedicente giustizia umana, quando possiede grossi battaglioni: dividere l’ostrica, darne una valva od una bastonata ai contendenti, e mangiarsi il buono.

In una sala del Quirinale da noi conosciuta, ove usavan adunarsi i capi del sanfedismo, trovavansi in concistoro il generale dei gesuiti, il suo segretario generale ed il cardinal Volpe, capo della polizia pontificia.

La conversazione trascorreva animata sugli avvenimenti del giorno, e Volpe adiratissimo, dopo di aver narrato di Ancona e di Castelfidardo, disse:

  1. Ripeto: non si scordi la nota di Farini a Bonaparte; «Noi marciamo coll’esercito per combattere la rivoluzione personificata in Garibaldi. (Che liberatori!)