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capitolo xxxviii 195

Io l’ho capito che il consorzio del dispotismo e del prete, ambi basati sul godimento delle sostanze altrui, non potea sostenersi che con la menzogna e la corruzione. — Il dispotismo mascherato da liberale o no, e attorniato di avidi satelliti comprime le aspirazioni dei popoli colla forza; ed i preti, suoi protetti, coadiuvano il consorte pervertendo le masse. Libertà (come Giano) è una dea bifronte, ed in ciò somiglia alle sorelle giustizia e legge. — In Italia, per esempio, voi avete una caterva di servi che con aria di buona fede mi millantano la libertà, le leggi, la giustizia, come benefizi sacrosanti in questa nostra venturosa penisola.

Ebbene: guardatemi il primo articolo della legge fondamentale dello Stato: una menzogna!

Per libertà, chiedetelo ai giornali che ardiscono dirla: giustizia! Domandatene notizie al prode colonnello Lobbia: giustizia! — Io ho veduto un povero milite passato per le armi, per aver rubato una pistola da servirsene per una causa santa. — E Badinguet (Bonaparte) acclamato dal gran popolo della Bretagna, egli che rubò soltanto alcuni milioni, e fece uccidere milioni d’innocenti!

Giustizia! Leggi! — - L’Europa ha una massa eli legislatori, che ciarlano da mane a sera, ed assordano il mondo; ed il mondo non ha mai avuto un bordello simile a quello che presenta l’odierna colta e legislativissima Europa.

E Marzia? Povera Marzia! sì bella, dotata di