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capitolo xxxiv 169


Vi era dunque, come in tutti gli altri esseri della stessa famiglia, una parte buona in Talarico che, coltivata da un uomo che non fosse un prete, poteva dare un cittadino onesto od un milite capace di onorare l’Italia.

Ritornato in sè, e quasi vergognato dal suo pianto, aggiunse:

«Comunque, io voglio seguire la buona o la cattiva fortuna dei coraggiosi che tanto innalzarono la riputazione guerriera del nostro, pria, disprezzato popolo.»

I compagni di Talarico, a lui devotissimi, si aggregarono pure alle liberali milizie, e l’Italia acquistò cinque campioni, che ne valevan ben dieci per valore e massime per la loro pratica del continente meridionale della penisola.