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capitolo xxxi 149


eserciti permanenti. — Dieci onesti cittadini per littori, e l’esercito Nazione se la patria è minacciata. — Supponete ch’egli sia solamente onesto, e questa è la qualità che voi dovete cercare. — Non è amministratore, militare, finanziere, ma saprà trovare della gente idonea per ogni provincia. E non avrete il bisantismo, con quella turba di ciarlieri che assordano il mondo e mantengono l’Europa in una vera Babilonia.

Con degli onesti ai governi potranno avverarsi tutte le questioni politiche e sociali, e sopratutto si potrà provvedere subito alla soppressione di quel macello umano che si chiama guerra.

Il macchiavellismo è oggi una parola esecrata; eppure Macchiavelli è uno dei grandi di cui si onora l’Italia. Così avvenne alla dittatura. Perchè vi furono dei Cesari, dei Buonaparti, pare non vi possano essere più delle dittature oneste. Ed io sono certo che se la Francia e la Spagna, padrone di loro stesse, avessero, dopo la caduta d’Isabella e di Buonaparte, scelto un uomo solo con pieni poteri per governarle, esse non sarebbero cadute nello stato deplorabile in cui oggi si trovano. Lo rammenti la Democrazia europea; essa è sempre conculcata per non sapere combattere il dispotismo colle proprie sue armi, cioè la concentrazione del potere nelle mani d’un solo, sinchè (come in America ed in Isvizzera) la situazione non divenga normale da non più aver bisogno di poteri straordinari al governo concentrati nelle mani d’un solo.