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128 | i mille |
Un pieno bicchiere di Marsala aveva suscitato l’estro poetico nell’Ammiraglio, ma un colpo d’occhio scrutatore del gesuita, che lo penetrò sino nell’intimo dell’anima di fango, gli fece abbassare lo sguardo, e senza dubbio il suo interlocutore che la sapeva più lunga assai del marino in materia massime di dissimulazione e di tradimenti, avrà detto fra sè stesso:
«Mi sta fresco Franceschiello con questi fedeli.»
Avendo però bisogno per i suoi fini particolari del comandante, il prete, da maestro com’era, ripigliò:
«Oh! sicuro, di tradimento non credo capaci i nostri capi dell’esercito e della marina particolarmente.»
E senza dar tempo al cicaleccio del Banderuola ch’ei scorse pronto a sostenere con calore il decoro della marina, egli proseguì:
«Ammiraglio, ricordatevi che noi dobbiam lasciare in Messina la signora contessa N., tanto raccomandata da S. Santità, e giuntaci or ora a bordo per una importantissima missione, e questa notte stessa essa deve esser trasbordata nel faro a bordo della Formidabile per esser sbarcata con tutta sicurezza».
«Immediatamente, Monsignore» era la replica del marino, forse soddisfatto di non trovarsi obbligato a sostenere una questione esosa, «Immediatamente! ed il miglior palischermo della fregata sarà destinato a tale missione».