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capitolo xviii | 85 |
Una sola provincia dell’Italia, la Liguria, vessata in tutti i modi, da uno dei governi più abbietti del mondo — mantiene la marina mercantile nostra, fra le prime.
Camogli, paese di cinque mila anime, senza porto, e con poco favorevole posizione nautica, possiede seicento bastimenti d’alto bordo — ciocché non può millantare paese al mondo.
Il nostro popolo si getta con alacrità inarrivabile a qualunque pericolo, e non smentisce il proverbiale suo valore. La causa ch’ei propugna è santa! Ei va — ne potete esser sicuro. Ma ciò che vorrei dai miei giovani concittadini, sarebbe un po’ più di costanza nei disagi della vita del campo, e nel portare a compimento definitivo questa rigenerazione patria, già per noi vergognosa, lasciata così a metà strada.
Cattivo Governo, infingardía nostra, e massime educazione pretina, sono i motivi del nostro abbassamento fisico e morale. Ma per Dio! ci vuol poi la scienza d’Archimede per capire che un prete è un impostore e che non si deve soggiacere a tanta infamia d’esser il ludibrio del mondo!
Cozzo e i suoi cinquanta assaltavano il forte di Castellamare — la posizione più importante del nemico, perchè proteggeva la comunicazione della flotta col quartiere generale — e lo assaltavano come i Genovesi nel 1746 — i Bolognesi nel 49 — e come i Bresciani assaltavano gli Austriaci dietro i loro baluardi — col pugnale!....
E non avendo altra arma, anche col pugnale ponno assalirsi i mercenari della tirannide!