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CAPITOLO XV.

IL PALAZZO CORSINI.

M’è proprio cascato il cacio sui maccheroni diceva tra sè, stropicciandosi le mani, il dissoluto prelato alla vista delle tre donne — «e la provvidenza (badate provvidenza di quell5 infame!) mi serve meglio stavolta che tutti i birbanti che mi attorniano.»

Così pensando ei gettava occhiate di coccodrillo sulla bellissima fanciulla, che così ardentemente egli aveva desiderato contaminanare.

«Venga la supplica» ei disse: come se da quella egli dovesse conoscere — con chi aveva a fare — e di che si trattava — mentre alla prima occhiata aveva riconosciuto le sue interlocutrici.

«Venga dunque la supplica,» tornò a dire il mezzano, vedendo le donne silenziose e sbigottite — e Aurelia, che la pretendeva da più delle compagne, si fece innanzi e gliela porse.

Con apparente attenzione il Cardinale parve