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48 | il governo del monaco |
sul cignale della foresta — le fu sopra in un baleno — colla sinistra l’agguantò al collo — colla destra le tolse il fucile ed assestandole un colpo di ginocchio nel fianco la rovesciò supina sul pavimento. — I suoi compagni che l’avean seguito da vicino — prima che il rumore delle grida e della caduta potesse sollevare in armi il picchetto — gli furon sopra — e con garbo — ma senza cerimonie — mentre i birri fregavansi gli occhi; — te li pigliarono tutti e incominciarono a legarli. —
Appena assicurato il picchetto esterno dei birri — giunsero Attilio e Muzio col custode che tenea le chiavi — intimandogli di aprire — e quegli un po’ a rilento e brontolando ubbidiva. — Il portone si schiuse ed entrarono i nostri seguendo il custode da presso — pronti a fargli sentire la loro presenza se mai avesse gridato o tentato fuggire. — Entrarono in un cortile; — alla voce del custode, presentossi una guardia interna — che alloggiava nell’unica cella aperta — tutte la altre essendo chiuse e ben assicurate con stanghe e catenacci — e già fremente d’impazienza — Attilio sclamava:
«Questo Manlio, dov’è?»
Il custode sentì il fremito della mano sinistra del nostro Antinio — e indovinò il mo-