Questa pagina è stata trascritta e formattata, ma deve essere riletta. |
458 | il governo del monaco. |
due Dicembre — si son rifatti arditi — e, perversi! — hanno dimenticato che vi devono l’infame loro esistenza! —
In S. Antonio (America) eran pur italiani che pugnavano contra soldati del despotismo! — e molti e moltissimi furono i feriti! — Là sugli omeri dei fratelli — e sui cavalli si dovevano trasportare i feriti — ed uno solo — vivo1 non rimase nelle mani dei cannibali di Rosas.
E sono forse da meno i cannibali del prete? — Nella stazione di Monterotondo dove dopo il glorioso assalto del venticinque Ottobre — giacevano tre feriti — in attesa del convoglio — che li trasportasse a Terni — giunsero i soldati dal papa — e, degni seguaci degli inquisitori — si divertirono a trucidare quegli infelici nostri compagni — a colpi di bajonetta — e col calcio dei fucili 2.
Oh! Italiani! non lasciate mai in poter del nemico i vostri feriti! — E troppo miserando spettacolo! — Se non verranno macellati — rimarranno esposti per lo meno agli scherni — ed alle beffe — di chi sciaguratamente è assuefatto a disprezzare l’Italia!