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il sotterraneo. 455


come capi a scendere gli ultimi e non i primi — giunse- a rimoverle dal loro ostinato diniego. Così fu stabilito che s’inoltrassero nel sotterraneo — sotto la scorta del vecchio Dentato — e di John. — Le altre donne seguirebbero la marcia — e per ultimi i nostri amici — con quanti restavano ancora dei difensori del lanificio. —

E i feriti? — se vi è una circostanza disgustosa — odiosa — terribile — in questi macelli d’uomini che si chiamano battaglie — essa è certamente quella di dover abbandonare i propri feriti al nemico!

Poveri feriti! In un istante i volti dei vostri amici — dei vostri fratelli — che vi compiangevano — vi assistevano con tanta amorevolezza — spariranno! — e al lor posto verranno i ributtanti — orridi — millantatori ceffi dei mercenari — che secondo la lor scellerata natura — infrangendo ogni diritto di guerra e delle genti — vorranno bagnare le negromantiche bajonette — nel sangue vostro prezioso!

Codardi! — loro che fuggirono davanti a voi — loro, cui concedeste generosamente la vita1 sorretti ora da ventimila soldati del

  1. A Monterotondo — dopo che avevano vigliaccamente fucilato il Maggiore Testori — il quale era andato parlamentare con loro con bandiera bianca. —