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452 | il governo del monaco. |
sdegnando combattere al coperto — aveva sporta la persona al disopra della barricata — per raggiungere nuovi nemici.
Il principe della campagna romana — cadeva, come la quercia della foresta sotto la scure — e la robusta sua destra — stringeva ancora la propria arma — benchè fosse già morto.
«Irene!» fu l’ultimo suo pensiero e l’accento che ultimo uscì dalle sue labbra. - — Ed Irene sentì l’anima trafìtta da quella voce morente!
Quantunque le tre donne non prendessero parte alla difesa del portone — pur stavano a poca distanza da coloro — il cui palpito batteva nel lor proprio cuore.
Irene giunse la prima — ove la voce del diletto della sua vita la chiamava — e visto Orazio che era rimasto giacente sopra alla barricata — la bella donna — incurante del proprio pericolo — volle salire pur essa — ma cadde colpita nella bellissima fronte — da una palla de’ moschetti — che i mercenari dopo il loro insuccesso — sparavano rabbiosamente nel vuoto del portone.
Lascio pensare con che animo i due amici ancor vivi — e le loro care — facessero trasportare nell’interno quelle salme preziose. In-