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il rovescio. 447


L’impresa di Guerzoni per impadronirsi delle armi esistenti fuori di porta S. Paolo — da lui condotta coll’intrepidezza spiegata in cento combattimenti — era fallita — per l’ovvia ragione — che la gioventù Romana sotto a’ suoi ordini — non avendo armi, fu costretta di sottrarsi ai colpi dei mercenarj e disperdersi. — Lui e Castellazzi — dopo molte prove di valore — e di risoluzione disperata — furono trascinati dallo sbandamento del popolo — ed obbligati di appiattarsi per aspettare una nuova opportunità d’insorgere. —

Cucchi, Bossi; Adamoli. alla testa del loro nucleo di popolo fecero prodigi di valore, e s’impadronirono di una parte della caserma degli zuavi — armati di soli revolver — e coltelli. — Vi furono delle pugne tra popolani e papalini — ove coi denti, in mancanza di altre armi — furono sbranati i nemici. —

Ma qui pure bisognò cedere al numero — alla disciplina ed alla superiorità delle armi — e qui pure il chiarore dell’alba del ventiquattro, presentò ai passeggieri impauriti — un mucchio di cadaveri — e di morenti da far raccapriccio.

Ecco in qual modo si consolidava il trono