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le tre eroine. | 441 |
— era volata per aria — e che gli stranieri — specialmente raccomandati alle efficaci preghiere di Sua Santità — erano stati miracolosamente salvi. — Forse perchè gli Italiani, hanno la fortuna di non essere più l’oggetto delle preci della negromanzia! —
Il fatto sta, che pochi furono i mercenarj morti — e gli altri, usciti dalle caserme ed ordinatisi — incominciarono un fuoco d’inferno contro il popolo inerme.
Sulla caserma si dirigeva Cucchi — coi suoi luogotenenti Bossi ed Adamoli — ed alla loro voce — e col loro esempio — la gioventù romana — si precipitava furibonda contro i mercenarj stranieri. — Era una lotta a corpo a corpo — di gente per la maggior parte inerme, — che s’avvinghiava ai soldati di mestiere e cercava di strappar loro le armi. — Ma i mercenarj erano molti. — L’oro e i sussidi del Bonaparte erano stati potenti — un gran numero di soldati francesi, sotto l’assisa degli zuavi pontifici — da molto tempo per Civitavecchia aveva presa la via di Roma.
I mezzi che i paolotti — gesuiti — reazionarii, avevano inviato al papa da tutte le parti del mondo — erano immensi. — Si aggiunga a tutto ciò — gran numero di fanatici — preti e monaci — che coll’abito di