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CAPITOLO LXXII.
I MONTIGIANI.
Mentre si pugnava disperatamente in Trastevere, i Montigiani, guidati da Cucchi, Guerzoni, Bossi, Adamoli ed altri generosi — non se ne stavano colle mani alla cintola. —
Lo scoppio della mina nella caserma degli zuavi era convenuto dovesse essere come il segnale del loro moto. — E la mina scoppiò — e quei prodi mossero con eroica risoluzione alla testa di tutta la gioventù romana che si potè radunare. —
Quanti birri, impauriti dallo scoppio della mina si trovarono sul passaggio del popolo, furono disarmati — od uccisi quelli che vollero resistere.
Però la mina avea fatto molto fracasso e poco danno — vuoi perchè fosse la polvere insufficiente o pure mal collocata. — I giornali clericali — e i governativi italiani (che vuol poi dire lo stesso) — assicurano: che solo la musica dei zuavi, composta d’Italiani