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cucchi e compagni. | 433 |
e la bella morte fu istantanea — e senza dolori. —
Silvio cadeva accanto a Gasparo — colle due coscie trafitte. — Orazio ebbe l’orecchio sinistro portato via da un pezzo di mitraglia — e un altro gli sfiorò l’omero destro. — Muzio — fu colto da una palla nel petto — che lo avrebbe spedito — senza il robusto orologio inglese — regalo della bella Giulia — che andò in frantumi — ma gli salvò la vita — al prezzo soltanto di una forte contusione. —
Attilio ebbe sfiorata la coscia destra — la guancia sinistra — e sul cranio un’incannellatura — quale fa la corda sull’orlo del pozzo. —
Troppo era l’eccidio del popolo — troppi i caduti e dopo tre cariche consecutive — quella brava gente fu costretta di retrocedere.
Orazio caricatosi Silvio sugli omeri — lo trasportò nella prima casa accanto al ponte — ma giuntavi la soldatesca — il prode amante di Camilla — vi fu trucidato e fatto a pezzi.
Ugual sorte ebbero donne e bambini — e molta gente inerme — caduta nelle mani di quei degni soldati dei preti. —
Nella Lungara v’è un lanificio — nel