Pagina:Garibaldi - Clelia.djvu/443


cairoli coi settanta compagni. 427


attaccati — i settanta si prepararono a vincere — o morire.

Il valoroso Giovanni Cairoli, che alla testa di ventiquattro dei nostri faceva da vanguardia, in una casa rustica della villa — fu il primo ad essere attaccato — e ad onta della superiorità numerica de’ nemici, sostenne senza piegare l’urto dei papalini. — Ma temendo che il numero finisse col soverchiare quel pugno di valorosi — il fratello suo Enrico — caricò alla riscossa — in ajuto dei venticinque — e fece piegare co’ suoi risoluti compagni i mercenarj imbaldanziti — che respinti dai coraggiosi italiani si diedero alla fuga. — Ma altre forze nemiche, numerose e fresche accorsero a sostenere e raccogliere i fuggenti — pigliando posizione dietro le alture del monte S. Giuliano — donde spaventosamente facevan fuoco colle loro armi superiori.

I Cairoli — coi loro intrepidi compagni — per l’inferiorità delle armi — avendone molte che non facevano fuoco — ebbero ricorso alle baionette — e fecero una di quelle cariche — che decidono sempre della sorte di un combattimento. —

I mercenarj volsero le spalle e lasciarono sul campo buon numero di morti e parecchi feriti — ma i valorosi soldati della libertà