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seguito del racconto di muzio. | 421 |
denti di Leonida e di Bruto — e questi troverete curvi sotto l’abitudini del servilismo — e del continuo timore — che fan pesare sovr’essi i due papi di Stamboul1 e di Roma.
Io ho veduto greci in Costantinopoli inchiodati per un orecchio alla porta della loro bottega — e lo straniero passando sogghignare con disprezzo — chiamandoli truffatori e ladri — ed eran veramente ladri e truffatori — condannati al chiodo per falsificazioni e furti.
Il romano mendico sotto i colonnati dei suoi templi — ha forse qualche cosa di men disgustante del Romeoì2 di Stamboul — men depresso — ma è altrettanto vizioso e degenerato. —
E Venezia! — come Roma — come le altre sorelle italiche è degenerata! La mia comparsa in quella città predicando i principii santi di libertà e del vero — riuscì di poco frutto. — Grida sfrenate vi si udirono al mio passaggio — ma i fatti poco o nulla corrisposero alle grida. — Invece di deputati — che io raccomandai buoni — furono inviati quasi