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CAPITOLO LXV.
SEGUITO DEL RACCONTO DI MARZIO.
E Nanna e Maria (tale era il nome della compagna di Nanna) s’erano anch’esse avvicinate allo sventurato giovane — e si affannavano — ma in vano — a sottrarlo dall’orribile supplizio. — Per fortuna di tutti — la mia Nanna — mi scosse coll’esclamare — Oh! «una chiave!» e veramente con molta perspicacia — volgendo lo sguardo sul muro un po’ scalcinato accanto al giovane — vi avea scoperto la chiave in un buco.
«Provata la chiave nei chiavistelli della catena — andava bene — e mentre le arrugginite serrature cedevano alla mia mano d’acciajo — ad ogni crocchiare del ferro — il mio cuore si dilatava — e mi parea sentirmi alleggerito di un peso. —
«Ero all’ultimo catenaccio — anche questo avea ceduto — e liberavo le membra intirizzite del giovane — quando Nanna mi