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«dal campo della chiesa, quest’erba velenosa che merita il fuoco, prima in questa vita — poi nell’altra. —

«E per consolare la santità vostra dalle cure gravissime dell’Apostolato — le accennerò quel poco di bene che con l’ajuto di Dio1 abbiamo operato in queste infelici provincie tanto desolate dall’eresia. — Affrancati dal duca di Monfort già trentasettemila di questi nemici della religione cattolica stanno a bruciare nelle fiamme dell’inferno, e così — diradate le nuvole — pare che il sole della retta fede cominci a risplendere in queste contrade. —

«Il piissimo Duca è tanto infervorato dallo zelo cattolico, che dovunque ha sentore si annidino di queste fiere — accorre colle sue truppe e dà loro la caccia. — Essi — o resistano — o fuggano — son sempre raggiunti e puniti. — Non si usa pietà ai corpi di gente che non ne usò alle anime fedeli, cui uccise col mortifero veleno del l’errore. — Egli li sottopone prima a tormenti per costringere la loro ostinazione

  1. Tieni ben conto lettore di quell’ajuto di Dio ed ajuto del Signore che questi sacrilegi invocano ad ogni momento — facendo complice loro l’Onnipotente! e l’Infinito!