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382 il governo del monaco.


«diedero di reprimerli; quando qualcheduno però mancava — io lo castigavo senza misericordia — e così si visse colla grazia di Dio per vari anni. —

«L’affetto per la donna — fu sempre lo scoglio del brigante — e ben lo sapete voi — vecchio corsaro.»

Gasparo — a quegli accenti agrodolci — affilava colle dita i suoi mustacchi color di neve — ricordando senza dubbio più d’un’avventura galante — nella carriera sua pericolosa — mentre l’altro ripigliava: «Voi ricordate Nanna, quella fanciulla — per cui tante persecuzioni ebbi da’ suoi parenti. — Non vi fate a credere — che, quell’adorabile creatura mi tradisse. — No! l’anima sua, era, e fu pura — come quella d’un angiolo! E perdonate se mi asciugo una lagrima — pensando alla donna che tanto amai.» — Ed il ruvido capo dei masnadieri si metteva il fazzoletto agli occhi. —

«Essa è adunque morta» — sclamò Gasparo con affetto.

«Morta! Morta!» — ripigliava il compagno — e i due amici stettero un pezzo in silenzio.

Alla fine Marzio continuò: «Un giorno la mia Nanna, un po’ indisposta s’era fermata a