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356 | il governo del monaco. |
Alzatosi il principe e fatto chiamare Attilio — lo presentò al secondo di Morosini — ed in pochi minuti le condizioni furono fissate. —
Armi — pistole. — Distanza — venti passi. Facoltà di marciarsi incontro, sparando a volontà. —
Il sito era dietro i murazzi; ove i contendenti potevano recarsi subito; essendo tale il piacimento dello sfidato. —
In verità — se s’ha a morire od ammazzare — è meglio si faccia subito — poichè anche alle anime più risolute — tanto una cosa che l’altra ripugna — e quindi si desidera abbreviare il termine della decisione.
Cosa diavolo dirò del duello? Io fui sempre d’avviso che fosse vergognoso il non potersi intendere senza uccidersi — ma d’altra parte, tocca a noi — iloti ancora dei prepotenti della terra — paria dell’Europa — a predicare la pace individuale e generale? — a noi, il perdono dell’oltraggio! — a noi! — così oltraggiati da tutti! a noi cui è vietato di passeggiare sulla nostra terra!? di fregiarci delle nostre glorie!? A noi calpestati nei nostri diritti, nella nostra coscienza e nel nostro onore — dalla più vile scoria della nazione nostra!? A noi — che per vi-