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352 | il governo del monaco. |
il principe sopravvenne — e profitando della porta rimasta aperta — e della distrazione delle due donne — via — dentro anche lui — coll’audacia di un soldato in paese di conquista. —
Sciolte dall’affettuoso amplesso — mentre la madre con dolce rimprovero cominciava: «Annetta? ma perchè sei rimasta tanto fuori ì» — ambedue misero un grido di sorpresa vedendosi in presenza di uno straniero. —
Il principe — avventurato in un’impresa così ardita — comprese che doveva mantenersi in corrispondente contegno — quindi avanzandosi verso la giovine, che al chiarore della lucerna le sembrò ancora più bella di quanto se l’aveva figurata — volle prenderle la mano per baciarla, e per ispirarsi ad alcune parole convenevoli di discolpa e di ammirazione. —
Ma una mano ferrea, in quell’istante stesso., colto di dietro il pugno del principe — con una scossa che fece traballare l’intera persona — lo distaccò dalla donna. —
Da una terza gondola approdata poco dopo le prime — era disceso svelto e risoluto un nuovo e giovine attore su questa interessante scena. —
Alto di statura, nerboruto e bellissimo della