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CAPITOLO LVII.

MORTE AI PRETI.

Morte ai preti! — Morte a nessuno! gridava il solitario dall’alto del balcone — alle moltitudini — rispondendo alla terribile loro esclamazione!

Morte a nessuno! «Eppure, chi è più meritevole di morte che la setta malvagia la quale ha fatto dell’Italia — un paese di morti1 un cimitero? Beccaria! le tue dottrine sono sante! io ripugno dal sangue! ma non so se l’Italia potrà liberarsi da’ suoi tiranni dell’anima e del corpo — senza distruggerne, senza annientarne sino l’ultimo rampollo!»

Queste considerazioni passavano per la mente dell’uomo del popolo — e lo distraevano. —

Frattanto quella parte di popolo che non avea potuto udire la voce che partiva dal balcone Zecchin — ma solo il grido di morte! che mille infocate voci avevano esclamato

  1. Lamartine.